Adesso Cuffaro va in galera. Bene, a ciscuno il suo, si potrebbe dire, ma non basta.
Amaramente dico che c’è poco da festeggiare per un Cuffaro che va in galera. Altri Cuffaro stringono il potere in Sicilia e nel nostro Paese. Hanno facce diverse, colori diversi, ma è il Paese che è consono a questo sistema. Lo specchio amaro di Cetto Laqualunque ci riflette tutti. Cuffaro paga, bene. Ma quanti Cuffaro, quanti Cetto Laqualunque e quanti Berlusconi vivono nelle nostre anime e accecano i nostri cuori?>
Questa è una breve riflessione che ho appena letto, mi sembrava il caso di condividerla sul nostro blog.
Siamo giunti, ad un punto in cui il ruolo delle istituzioni è in discussione.
Sembra strano, ma l'Italia è una Repubblica democratica in cui la giustizia è sotto accusa. Paradosso.
Cuffaro è stato condannato, grazie ad un lavoro d'indagine che andava avanti da anni e soprattutto grazie a quelle intercettazioni che oggi sono poste sotto i riflettori perchè, si dice, violenterebbero la privacy.
L'Italia è un Paese in cui il Presidente del Consiglio può piombare telefonicamente in una trasmissione (La 7, una delle poche a sfuggire al suo controllo) e offendere senza un minimo ritegno.
Non voglio fare un discorso di morale, ma se è tutta una montatura per far cadere il Governo perchè il signor Berlusconi non si presenta davanti ai Magistrati di Milano?
L'Italia è un Paese in cui
L'atteggiamento italiota è sempre lo stesso. Hai parlato di Cuffaro che va GIUSTAMENTE in galera. Ma in Italia, e solo nel Belpaese, mandare al fresco un politico è qualcosa di scandaloso, perchè definirlo solo insolito è insufficiente.
RispondiEliminaHo risate isteriche al solo pensiero che un Enzo Bianco o una Rita Borsellino arrivano addirittura a complimentarsi per l'atteggiamento mostrato dal mafiassessore, consegnandosi alla giustizia. In questo Paese, effetivamente, la normalità è chiamare una trasmissione LIBERA e insultare a random, senza senso alcuno.