martedì 25 gennaio 2011

RECLAIM YOUR BRAIN




Adesso Cuffaro va in galera. Bene, a ciscuno il suo, si potrebbe dire, ma non basta.
Bisogna chiedersi se il sistema è cambiato. Se la Sicilia è cambiata o se invece è cambiata l’Italia. Se la “linea della palma”, come la chiamava Sciascia, non sia ormai salita sin ben oltre la Padania?

Amaramente dico che c’è poco da festeggiare per un Cuffaro che va in galera. Altri Cuffaro stringono il potere in Sicilia e nel nostro Paese. Hanno facce diverse, colori diversi, ma è il Paese che è consono a questo sistema. Lo specchio amaro di Cetto Laqualunque ci riflette tutti. Cuffaro paga, bene. Ma quanti Cuffaro, quanti Cetto Laqualunque e quanti Berlusconi vivono nelle nostre anime e accecano i nostri cuori?>

Questa è una breve riflessione che ho appena letto, mi sembrava il caso di condividerla sul nostro blog.
Siamo giunti, ad un punto in cui il ruolo delle istituzioni è in discussione.
Sembra strano, ma l'Italia è una Repubblica democratica in cui la giustizia è sotto accusa. Paradosso.
Cuffaro è stato condannato, grazie ad un lavoro d'indagine che andava avanti da anni e soprattutto grazie a quelle intercettazioni che oggi sono poste sotto i riflettori perchè, si dice, violenterebbero la privacy.
L'Italia è un Paese in cui il Presidente del Consiglio può piombare telefonicamente in una trasmissione (La 7, una delle poche a sfuggire al suo controllo) e offendere senza un minimo ritegno.
Non voglio fare un discorso di morale, ma se è tutta una montatura per far cadere il Governo perchè il signor Berlusconi non si presenta davanti ai Magistrati di Milano?
L'Italia è un Paese in cui
l'uguaglianza sarà forse un diritto, ma nessuna potenza umana saprà convertirlo in un fatto.

1 commento:

  1. L'atteggiamento italiota è sempre lo stesso. Hai parlato di Cuffaro che va GIUSTAMENTE in galera. Ma in Italia, e solo nel Belpaese, mandare al fresco un politico è qualcosa di scandaloso, perchè definirlo solo insolito è insufficiente.
    Ho risate isteriche al solo pensiero che un Enzo Bianco o una Rita Borsellino arrivano addirittura a complimentarsi per l'atteggiamento mostrato dal mafiassessore, consegnandosi alla giustizia. In questo Paese, effetivamente, la normalità è chiamare una trasmissione LIBERA e insultare a random, senza senso alcuno.

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